18 agosto, 2007

Salman Rushdie e Roberto Saviano

Nel 1988 lo scrittore indiano Salman Rushdie diede alle stampe un suo romanzo (decisamente brutto) dal titolo "versetti satanici" il cui protagonista era una caricatura grottesca del Profeta Maometto.
In seguito alla pubblicazione di questo libro, l'ayatollah iraniano Khomeyni emesse una fatwa verso Rushdie decretandone la condanna a morte per blasfemia.
Da quel giorno Salman Rushdie vive super protetto e super blindato.
Tutto il mondo intellettuale si è mosso per difendere lo scrittore, la stampa ha seguito per diversi anni la sua storia ed ancora oggi il nome di Salman Rushdie è conosciuto da tutti. A seguito di questa vicenda i suoi libri, prima praticamente ignorati, sono stati ripubblicati e tradotti in varie lingue con grande successo di vendite.
Grande frequentatore del jet set mondiale, attualmente è al quarto matrimonio ed è sposato con una giovane modella indiana.

Nel 2006 il giovane scrittore italiano Roberto Saviano scrive il romanzo "gomorra" che ha un discreto successo sia di critica che di vendite.
Il romanzo è un atto di accusa e di denuncia sulle attività camorristiche che strangolano tutta la Campania e la città di Napoli. Il libro spiega le connessioni tra il mondo degli affari e la camorra, svelando differenti tipologie di approccio camorristico.
Questo libro gli è valsa la condanna a morte da parte delle cosche, da parecchi mesi vive sotto scorta in località segrete..... e non ha più una sua vita.
I telegiornali hanno parlato di lui lo stretto necessario e la mia sensazione è che l'oblio stia lentamente calando su di lui, come una pietra tombale.

Fa più notizia un cattivissimo ayatollah di un paese mussulmano che vive lontano da noi che un vicinissimo mostro tentacolare che ci sta strangolando.

Quel che si dice non voler vedere.....